Post by wPaolomaria stavolta mi trovo d'accordo con te .
IMHO non è la questione di essere in più gente a pensarla alla stessa
maniera, ma di cosa la legge riconosce come diritto/dovere.
Post by wVedi di diritto ne sai poco credo......
si non è esattamentel amia materia.
Post by wse pianti un noce e copri la veduta delle finestre del tuo vicino al primo
piano, questi ha tutto il diritto di farti
togliere il noce
no, assolutamente no a meno che non sia alla distanza prescritta.
Post by wo per lo meno di pretendere che i rami non superino una certa H.
si, quello si, chiedere lo sfrondamento dei rami è legittimo.
Post by wSe esistono poi i regolamenti condominiali questi tutelano i diritti di
tutti i condomini.
Certo però il regolamento CONDOMINIALE regolamente le parti di CONDOMINIO e
ciò di propietà COMUNE "condominiale" appunto un giardino privato (non
condominiale ad uso esclusivo) non è parte comune e pertanto non è soggetta
al regoalamento, mi sembra ovvio.
Un regolamento condominiale che pretenda di regolamentare la proprietà del
singolo non mi sembra molto regolare.
Post by wIl comune poi rilascia i permessi salvo diritti di Terzi.
ok è vero, ma i diritti dei terzi sono sanciti da leggi no? e le leggi
stabiliscono cosa è o cosa non è nel mio/tuo diritto e costituisce un
mio/tuo abuso no?
Post by wPertanto quando si è deciso di vivere in una comunità la miglior cosa è
sempre quella di
chiedere l'opinione agli altri o per lo meno sentire il loro parere
su questo io sono perfettamente d'accordo, io posso chiedere un parere ma un
parere non è una richiesta di autorizzazione mi sembra...
Post by w, discuterne insomma ,
senza poi contare l'ottusità della gente on cui poi ti ritrovi a dover a che
fare.
Post by we poi consultare la legge ed agire di conseguenza .
faccio un esempio:
mesi fa il mio vicino rifà il tetto, il comune lo ha autorizzato ad alzare
di 1 metro ma per farlo si deve appoggiare per un metro in più al muro già
in parte in comunione.
stando a cosa dice la legge lui ha diritto di chiedere di estendere la
comunione ed io il dovere a concederla volendo cheidendo un indennizzo.
decido che non voglio nessun indennizzo tanto non mi cambia la vita.
senonchè proprio in quel metro c'è una finestrotta che serve per prendere
luce e che avevamo semplicemente dimenticato (la casa è vecchia e la
finestrotta non rispetta nessun paramentro edilizio previgente però c'è da
tempo immemore e quindi ha diritto di esistere) allora gli dico che c'è la
finestrotta e che ne deve tenere considerazione.
Nel frattempo mi documento e scopro che quella tecnicamente è una luce e non
una finestra e giuridicamente ha un altro trattamento, alla stessa
conclusione arriva anche il vicino con il suo arch.
la legge dice che il vicino ha diritto di farti chiudere quando ha bisogno
tutte le luci che vuole.
allora reincontrati anche se mi immaginavoche lui si fosse documentato ma
non ne ero sicuro io gli ho detto ciò che desideravo (ciò che comunque gia
volevo ottenere fin da subito) ovvero di spostare più in altro la
finestrotta in maniera da salvare capra e cavoli.
Lui mi ha risposto con fare indisponente di no che lui aveva il diritto di
farmela chiudere e che non voleva che venisse riaperta, am massimo concedeva
la possibilità di installare un serramento che non permetta l'apertura
perchè aveva patura che dalla fiestrotta eventuali futuri inquilini
avrebbero potuto gettare porcherie sul suo tetto.
detto questo gli ho fatto presente che l'abuso lo stava facendo lui perchè
io ero venuto in amicizia a proporre lo scambio ma se lui pretendeva di
autorità in forza del CC a che io chiudessi la vecchia luce io a rigore
della stessa autorità sancita dal CC gli ho fatto presente che la luce la
avrei riaperta senza necessità della sua autorizzazione e la avrei fatta
come faceva comodo a me (nei limiti di qunanto previsto) senza tenere conto
delle sue esigenze.
allora poi ha minacciato di non permettermi poi di salire sul suo tetto
quand a tepo debito avessi installato il serramento a meno che non lo avessi
fatto SUBITO contestualmente ai lavori che erano in corso.
e gli ho fatto presente che lui non poteva esimersi dal permettermi di
accedere al suo tetto per fare delle riparazioni e dei lavori, al massimo
poteva chiedermi una garanzia per prevenire eventuali danni al tetto nuovo
(cosa che sono disposto a fare se richesta)
e così fu che il buco con il telaio me lo sono gia fatto dove e come mi
pareva a me ed il serramento verra piazzato quando farà comodo a me e che
sarà del tipo ad apertura per permettere il ricambio d'aria.
é il classico caso nel quale cercare di fare valere i propri diritti è stato
svantaggioso per lui stesso perche in realtà io di quella luce della quale
quasi non conoscevo nemmeno l'esistenza non me ne facevo proprio nulla e si
sarebbe potuta tranquillamente chiudere con poco sacrificio da parte mia, se
solo si fosse presentato con un po di buon senso ed umiltà e non con i
codice civile in mano e lo sguardo da dobermann.
ciao.
Lo